venerdì 18 marzo 2011

quando sognavo era tutto più facile...

Seduta su un sedile di freddo metallo, in un triste areoporto provinciale, mi guardo mentre piango e provo a capire come cazzo ci sono finita qui!
Ancora una volta mi sto violentando.
Ad ottobre sono scappata, sono partita per lasciare spazio ad altri, ma ne ho tolto a me.
Sono patita convinta di aver chiuso un capitolo per sempre, un capitolo che avevo a lungo sognato quando ancora sapevo ascoltarmi, quando recitavo il servo della "Bisbetica domata" al teatro "dei Fabbri".
Quando avevo mille sogni ed ero convinta di voler provare a realizzarli tutti.
Avevo fantasia da vendere, credevo in me, adoravo le sfide, pensavo in grande.
Cosa sono diventata?
Ho paura di tutto.
Mi sento minacciata da cose che non dovrebbero toccarmi.
Non sono più capace di ascoltarmi, di sognare.
Sono diventata una di quelle persone che disprezzavano, che si lamentano della propria vita, ma che non fanno nulla per cambiarla.
Io no so da dove iniziare, io non so più a cosa aggrapparmi, gli appigli attorno a me sono finiti e quelli dentro di me non riesco più a trovarli.
Scivolo su me stessa.
Sono scappata per così tanto tempo che ora mi sfuggo da sola.

Oggi ho parlato a lungo con M., abbiamo discusso di uomini, delle mie paure e quanto sono brava ad attirare  i peggiori esseri del sesso opposto.
Tia mi ha detto che non sorrido più, che sono tornata dalle ferie e sono musona.
A. ha detto che sono stressata.
Di giorno faccio fatica a respirare, di notte faccio fatica a dormire.

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